Edito in lingua inglese nel 1957, è stato tradotto in italiano da Adriana Monti e stampato, nel 1973, per le edizioni Adelphi.
Il libro è composto da una serie di aneddoti, in totale 101, e da questo prende il nome.
Le storie comprendono dei kōan Zen, i più affascinanti, che consistono in un quesito, di difficile soluzione, affidato dal maestro zen al discepolo, a cui chiede la soluzione. Altre sono tratte dal Shasekishū ( 沙石集, Raccolta di pietre e di sabbia), scritto fra l 1279 e il 1283, dal maestro buddhista zen giapponese Mujū Ichien (無住一円, 1226-1312). Altre ancora risalgono al diciannovesimo e ventesimo secolo.
La terza storia, è intitolata:
Ah sì?
Il maestro di Zen Hakuin era decantato dai vicini per la purezza della sua vita.
Accanto a lui abitava una bella ragazza giapponese, i cui genitori avevano un negozio di alimentari. Un giorno, come un fulmine a ciel sereno, i genitori scoprirono che era incinta.
La cosa mandò i genitori su tutte le furie. La ragazza non voleva confessare chi fosse l'uomo, ma quando non ne poté più di tutte quelle insistenze, finì col dire che era stato il maestro di Zen Hakuin.
I genitori furibondi andarono dal maestro. «Ah sì?» disse lui come tutta risposta.
Quando il bambino nacque, lo portarono da Hakuin. Ormai lui aveva perso la reputazione, cosa che lo lasciava indifferente, ma si occupò del bambino con grande sollecitudine. Si procurava dai vicini il latte e tutto quello che occorreva al piccolo.
Dopo un anno la ragazza, madre del bambino, non resistette più. Disse ai genitori la verità: il vero padre del bambino era un giovanotto che lavorava al mercato del pesce.
La madre e il padre della ragazza andarono subito da Hakuin a chiedergli perdono, a fargli tutte le loro scuse e a riprendersi il bambino.
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